Uno, nessuno o centomila? Lo strano caso di Basovizza.
L’11 settembre1992 il sito della foiba di Basovizza diventa monumento nazionale.
Cosa rappresenta questa foiba che in realtà non è altro che un pozzo di lignite in disuso?
Per anni ed anni gli studiosi vicini ad ambienti di estrema destra,gli unici a trattare l’argomento foibe,hanno trasformato il pozzo di Basovizza in una sineddoche di tutto ciò che è alla base della giornata del ricordo;secondo questi studiosi e secondo persino i partiti di centro-sinistra,nella foiba di Basovizza furono “buttati” ben 2000italiani; ma abbiamo qualche prova concreta?
La studiosa Claudia Cernigoi,nel suo libro: “foibe tra storia e mito” approfondisce alcuni aspetti interessanti della tematica analizzata;per prima cosa la studiosa ci informa che il Pozzo di Basovizza fu usato, subito dopo la battaglia di Basovizza(30/4/1945), come discarica/smaltitore per i caduti tedeschi,italiani e per il materiale bellico statunitense; di estremo interesse è anche lo studio di Pirjevec sullo stesso argomento.
La propaganda filo-fascista,orchestrata da coloro che formeranno il Movimento Sociale di Almirante , cominciò fin dal ’45 ad ingigantire i fatti delle foibe tanto da spingere le forze alleate ad organizzare una spedizione speleologica per esplorare la foiba di Basovizza. Nell’ottobre del 1945 le forze alleate trovarono nella cavità “solo” 8 cadaveri:due tedeschi e sei italiani.
Gli alleati,considerando la pochezza dei ritrovamenti, interruppero le ricerche;nonostante questo le leggende metropolitane inerenti agli infoibamenti di massa non si fermarono ed,anzi,si ingigantirono a causa di testimoni molto vicini ad ambienti di estrema destra e quindi poco attendibili.
Nell’aprile del 1949 l’assessore Mideno,dicendosi certo della presenza di cadaveri italiani sul fondo del pozzo di Basovizza,si impegnò per procedere con una nuova ispezione,ma anche questa iniziativa non ebbe risvolti concreti; addirittura l’ispettore De Giorgi arrivò a proporre la chiusura della Foiba.
Nell’ottobre del 1953 il comune di San Dorligo diede in affitto il terreno della Foiba alla ditta Cavazzoni per”permettere il recupero del materiale ivi abbandonato” dagli statunitensi; ebbene,nonostante la profondità raggiunta,ben 225metri,non furono trovati resti umani.
Per questo motivo,forse,si preferì procedere con la conta volumetrica dei morti facendo la differenza fra la profondità della foiba prima e dopo il 1945;ebbene i metri mancanti furono considerati per intero come “colmati” dai corpi degli italiani senza tenere in considerazione la grande massa di detriti gettata nella foiba(ben 35 camion di detriti); nè dei corpi di militari morti e di cavalli ed animali uccisi dalle bombe ed in seguito buttati nella foiba per evitare epidemie come da sempre le popolazioni locali usano fare;va comunque ricordato che i fascisti ed i tedeschi,nazisti,infoibati subirono questa sorte in quanto torturatori e trucidatori e non come conseguenza di una precisa appartenenza etnica.
Come possiamo quindi,dopo quanto scritto,prendere per vero le stime degli storici vicino al MSI? Probabilmente per cercare di ristabilire il mito dell’italiano colonialista gentile abbiamo preso per vero tutto ciò che ci veniva servito per ribaltare le responsabilità del fatto storico tristemente noto come italianizzazione forzata delle terre orientali; nei prossimi giorni tratteremo,nel dettaglio, questo fatto storico.
Concludendo possiamo quindi affermare il pericolo di usare, in maniera strumentale, la Storia ed è proprio per questo che noi, nonostante le minacce ricevute, continueremo nel nostro lavoro di studio,approfondimento ed analisi della Storia.